
È lei in realtà l'immalinconita, in preda al dubbio che corrode. Il fraintendimento è insomma il perno su cui ruota la trama di questo lavoro ben fatto, recitato con padronanza e curato dettagliatamente nella scenografia, fissa in ambedue i tempi ma fedele nel rappresentare un classico salotto domestico borghese anni Cinquanta; simpatiche inoltre le musiche, giocosamente utilizzate a stacchetti di generi diversi, dal tango al boogie, a puntualizzare umoristicamente i vari passaggi della storia illuminata da un ironico utilizzo delle luci.
Michela Pezzani
L'Arena 16/07/2014